Io posso farcela: il progetto

Il progetto Io posso farcela è rivolto agli studenti in area di dispersione del primo biennio degli Istituti tecnici, degli Istituti professionali e della formazione professionale.

Perché questo progetto

Le più recenti ricerche dimostrano che il tasso di dispersione registrato nel primo anno degli Istituti Tecnici è del 25% e negli Istituti Professionali di oltre il 30%: percentuali ben al di sopra della media delle scuole secondarie superiori italiane che si attesta sul 12%.
Appare evidente quindi che gli Istituti tecnici e professionali costituiscono l’anello debole del sistema di istruzione, dove si concentrano maggiormente gli studenti a rischio di insuccesso scolastico. Riteniamo che oggi sia prioritario intervenire in questo segmento del sistema d’istruzione per abbattere realmente la dispersione; in particolare nel delicato passaggio tra la terza classe della secondaria di primo grado al primo anno della secondaria di secondo grado.
Il progetto si inserisce nel quadro della revisione degli ordinamenti degli Istituti Professionali introdotti dal recente D.lgs n. 61/17.

Finalità del progetto

L’obiettivo è quello di attivare una strategia di contrasto alla dispersione attraverso percorsi personalizzati di apprendimento capaci di:

  • valorizzare le capacità, le attitudini, le esperienze e le conoscenze che lo studente ha acquisito fuori della scuola e che applica in contesti di vita diversi da quelli scolastici;
  • sviluppare le competenze chiave trasversali (sociali, metacognitive, legate allo spirito di iniziativa e imprenditorialità) che costituiscono il bagaglio indispensabile perché un ragazzo possa inserirsi nel mondo del lavoro;
  • condividere una progettazione didattica finalizzata alla certificazione delle competenze, che costituiscono il riferimento per il riconoscimento dei crediti posseduti dagli studenti nel caso dei passaggi da un indirizzo di studio all’altro;
  • condividere l’orizzonte dell’obbligo d’istruzione introdotto con la Legge n. 296 del 27 dicembre 2006 © (art.1 comma 622) a 16 anni, inteso come sviluppo delle abilità, delle capacità, delle conoscenze e delle esperienze finalizzate al successo formativo dello studente;
  • condividere il profilo in uscita delle competenze chiave e delle competenze culturali che la scuola deve garantire allo studente al termine del primo biennio della secondaria di secondo grado.

Le azioni del progetto

Azione 1. 
Seminario di avvio del progetto con le scuole partecipanti.

Azione 2. 
Realizzazione di una rete tra gli istituti che partecipano al progetto con lo scopo di monitorare, condividere gli strumenti, i modelli e le strategie innovative di contrasto alla dispersione scolastica.

Azione 3. 
Corso di formazione ricerca-azione rivolto ai docenti delle scuole che partecipano al progetto al fine di potenziare le competenze da sperimentare in classe per:

  • progettare percorsi di apprendimento personalizzati incentrati sulle competenze, allo scopo di contrastare la dispersione scolastica;
  • mettere a punto strumenti di valutazione finalizzati alla certificazione delle competenze nel primo biennio;
  • elaborare strumenti didattici focalizzati su metodologie attive che mirino al recupero e al potenziamento delle competenze culturali e delle competenze chiave trasversali.

Azione 4. 
Colloquio individuale e personalizzato con lo studente per un bilancio di competenze al fine di rendere i giovani in grado di riconoscere le proprie competenze e renderli capaci di scelte consapevoli, confermando le proprie decisioni o individuando altre strade realisticamente percorribili.

Azione 5. 
Orientamento/ri-orientamento, passaggi e certificazione delle competenze.
Realizzare e applicare strumenti per il ri-orientamento che permettano agli studenti in area dispersione il riconoscimento dei crediti e la certificazione delle competenze per i passaggi da un indirizzo all’altro (dall’IT all’IP e alla FP e viceversa) e verso il mondo del lavoro e delle professioni.

Azione 6. 
Recupero e riallineamento delle competenze di base e trasversali attraverso l’attivazione di percorsi di recupero e sostegno incentrati sulle competenze di base. I percorsi di apprendimento sono organizzati in UdA e prevedono il coinvolgimento, oltre che dei docenti, anche del gruppo dei pari (peer- education).

Azione 7. 
Monitoraggio e valutazione del progetto.

Risultati attesi

  • abbattere in modo significativo la dispersione scolastica nei primi due anni, in particolare nelle classi prime;
  • fornire ai docenti strumenti per attivare una didattica incentrata sullo studente in quanto persona, basata sullo sviluppo di competenze trasversali e culturali finalizzate alla certificazione alla fine del primo biennio;
  • introdurre strumenti condivisi tra gli istituti che partecipano al progetto di analisi dei bisogni formativi degli studenti, di progettazione di UdA; griglie e rubriche di valutazione di processo e di prodotto, coerenti con il Rav e il PdiM da mettere a sistema; 
  • attivare protocolli comuni nella filiera dell’istruzione tecnica e professionale per garantire i passaggi sul riconoscimento dei crediti e delle competenze certificate sia verso l’istruzione tecnica sia verso l’istruzione professionale e la formazione professionale.

Chi partecipa al progetto

Al progetto hanno aderito complessivamente 14 istituti tra tecnici e Istituti professionali:
IIS Giorgi di Milano;
IIS Galilei – Luxemburg di Milano; 
IIS Oriani-Mazzini di Milano
IIS Molinari di Milano; 
IIS Machiavelli di Pioltello; 
IIS Curie-Sraffa di Milano; 
IIS Kandinskj di Milano
ITSOS Albe Steiner di Milano; 
IIS Caterina da Siena di Milano; 
Vespucci di Milano
IIS Calvi di Voghera; 
IIS Facchinetti di Castellanza; 
IPIA- Meda; 
IIS Faravelli di Stradella…..